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L’amante svegliato (amarcord 2008)

Ho ritrovato questo, scritto nel 2008 in risposta ad una chiamata dell’Accalappiacani
( http://www.laccalappiacani.it/2008/temi-svolti/).
Il tema era “sveglierò tutti gli amanti, parlerò per ore ed ore”: commentare il brano della celebre canzone di R. Cocciante mettendosi nei panni di un amante svegliato”.

L’AMANTE SVEGLIATO

Ahhhhhhhhhhh! Chi è questo che urla a quest’ora di notte? E suona pure al citofono…
Chi saresti tu?
Cocciante Riccardo?
Che vuoi?
Svegliare tutti gli amanti e parlare per ore e ore?
E proprio al mio citofono vieni a suonare?
E come sapevi che stasera ho un uomo in casa, che è di là che dorme della grossa, sto scemo. Sì, abbiamo fatto l’amore! Ma a te che ti frega, scusa?
Ahhhh, siamo amanti e tu ci hai svegliato. Ben fatto, ma qua la sveglia sono solo io.
E vuoi parlarmi di Margherita, perchè lei vuole l’amore.
Ok, ma scusami, Riccardo, e io che c’entro?
Mi hai svegliato in piena notte, urlando come un gatto evirato…Sì, questa lunga notte è nera più del nero, ma io stavo dormendo, lo capisci, accoccolata addosso ad un uomo che mi piace.
No, non si chiama Riccardo e no, io non mi chiamo Margherita.
Sono Marta, e mi hai svegliato, ti dicevo, mentre me ne stavo accoccolata a lui. Che continua a dormire ( ma quanto dorme questo e non sente il casino che fa questo nano?).
Sì anche io vorrei che al risveglio non mi possa più scordare, Riccardo.
Ma se continui ad urlare così, finisce che pensa che sono io la matta, non tu, e mi molla. E invece vorrei che domani si alzasse, preparasse il caffè e se ne andasse senza disturbare e poi la sera mi chiamasse.
Senti, Riccardo, mica solo tu pensi all’amore.
Pure io c’ho le mie storie e tu vorresti invece che scendessi a correre con te per le strade e che ci mettessimo a ballare. Ma io non ho voglia, sono in sottoveste.
E lui è di là, caldo e addormentato. Io , invece, oramai sono sveglia.
E quasi, quasi vado di là e lo sveglio, così lo rifacciamo, l’amore. Che tu canti e basta e io invece qua al freddo mi è tornata la voglia, almeno mi riscaldo.
Sì, anche io come Margherita, lo faccio una notte intera. Che ti credi, che solo lei sia buona, bella, dolce, vera. Che solo Margherita ama?
Ma guardati in giro!
No, ti prego, non intendevo dire che devi andare a suonare ad altri citofoni. Stai qua, oramai mi hai svegliato nano. Costruirle una culla?
Ma che sei pedofilo!
No, non lo faccio e poi è notte fonda, sono in sottoveste, ho freddo e ho voglia di andare a prendermi un pochino di vero amore da quello di là…che continua a dormire.
Ma che sonno pesante ha?
Non sente come urlo a questo citofono?
Margherita, lo so, Riccardo, non può farti male. Ma… invece di star qui ad urlare al mio citofono che è tua, perché non vai sotto casa sua a dirglielo?
Le parli, la baci, magari lei è lì che aspetta solo te (povera stella) e così la smettiamo…
Riccardo…? …
No, non mi chiamo Margherita, sono Marta. Sì hai svegliato una amante.
E sei contento? Sì?
Ah, lei sta dormendo e tu non puoi riposare?
Sai come si dice, canta che ti passa. Tu l’hai preso alla lettera, vero?
Non puoi star fermo con le mani nelle mani?
Beh, ti arrangi. Io stasera ho già dato…
Sì il sole domattina splenderà, anzi se stai giù lo vedi arrivare tra un paio d’ore.
Se resto con te?
No, guarda ho da fare. Tu canta, io adesso me ne torno a letto.
Perché l’amore mica si canta solo, si fa anche. Meglio spesso, sì.
Beh comunque vallo a dire a Margherita…
Ecco una bella idea, costruisci un silenzio che nessuno ha mai sentito. Così è la volta che me ne torno in pace da quell’altro che se la dorme.
Margherita è tua? E chi te la porta via!
E poi ti sbagli. Se è la Margherita che conosco io … quella della via in fondo alla strada, beh la mattina si fa la barba e va a lavorare in carpenteria. Ok, è la tua pazzia…Ma è un uomo, mettitela via!