Carla si svegliò e sentì le mani prudere, come se migliaia di piccolissime formiche le stessero mordicchiando il palmo delle mani e le dita. Non sentiva dolore, era un fastidio leggero come un solletico lieve con la piuma.
Carla provò ad alzare la mano sinistra ma era pesante, come il marmo. Quando ci riuscì, aiutandosi con la destra, nonostante il formicolio colpisse anche quella, si accorse che la mano era germogliata.
Dalle dita spuntavano delle piantine, giovanissime, di un verde carico. Lei rimase stupita e impaurita a guardar la mano, una pianta per ciascun dito, diversa. Riconobbe l’Ulivo spuntar dal pollice, il Bosso dal mignolo e la Quercia dall’anulare. Lo stupore tolse aria alla paura. Non si disperò Carla. Lei sentiva che quei germogli erano un tutt’uno con la sua mano bianca. La destra si preparava anche lei alla trasformazione; le unghie erano verdi. Mancava poco.
Sentiva, Carla, il suo sangue pompato dalle piante come se fosse un latte di vita.
Che fare, si disse. Spezzare i rami e bruciarli?
No, Carla scacciò subito quel pensiero. Andò in cucina, trascinando le braccia pesanti, girò con fatica il rubinetto e riempì il lavello di acqua. Poi ci ficcò dentro le mani. I germogli si gonfiarono, prosciugando in fretta l’acqua nel lavello e cominciarono a crescere, a crescere. Divennero così grandi che sfondarono il soffitto e poi il tetto della casa. E Carla andò con i suoi alberi, senza graffi e senza dolore. A guardar le nuvole da vicino.
E per la prima volta non si sentì solo carne e sangue ma anche linfa.
Un giorno una amica, Chiara, parlando su Friendfeed, disse che le sue mani stavano germogliando. A me è venuto questo, e glielo dedico
Davvero bella questa immersione nel naturale.
🙂
che bella cosa che le hai dedicato, e le sue mani sono molto di più di semplice linfa 🙂
ma che meraviglia, mitia!
(grazie)
😀
Inquietante… l’ho sentito come un incubo.
Non ho proprio l’animo “verde” >.>